Spumante: i segreti delle bollicine

Che si tratti di Natale, Capodanno, una festa di compleanno, matrimonio, addio al celibato o qualunque altro evento, lo spumante non può mancare e per capire se nel bicchiere c’è un prodotto di qualità non sempre basta valutare il prezzo, occorre guardare il perlage che non mente mai. Ecco i segreti delle bollicine!

Come si formano le bollicine nel calice

Messa da parte l’antica diatriba tra champagne francese e spumante italiano, basta osservare il perlage che si forma nel calice per capire se ci stanno offrendo un prodotto di qualità o un prodotto di certo poco appetibile.  Il perlage è un termine utilizzato per descrivere la fila di bollicine che si forma nel bicchiere quando viene versato lo spumante, questa ricorda molto un filo di perle. Le bollicine sono formate da anidride carbonica e la loro formazione è determinata dalla fermentazione, esse però sono anche veicolo di aromi e sapori, inoltre stuzzicano il palato, ecco perché in uno spumante, o champagne, sono un elemento essenziale. La fermentazione dello spumante avviene in bottiglia per almeno 18 mesi, in questo periodo l’anidride carbonica dalla forma gassosa passa alla forma liquida. Una volta aperta la bottiglia di spumante, il cambio di pressione porta l’anidride carbonica di nuovo alla stato gassoso e alla formazione delle bollicine che poi ci ritroviamo immancabilmente nel calice.

Come scoprire i segreti delle bollicine

Perché si parla di segreti delle bollicine? Semplice: osservando le bollicine è possibile determinare se lo spumante è di buona qualità o meno, per fare questa valutazione è bene però scegliere il bicchiere giusto. Al bando eventuali bicchieri di plastica che sono di sicuro poco adatti a queste consumazioni, deve essere usato il flute, cioè il calice allungato. Il flute deve essere ovviamente pulito, anche se non troppo, infatti le bollicine per formarsi hanno bisogno di “centri di nucleazione”, che altro non sono che impurità, nulla di eccessivo, anche il semplice granello di polvere che a occhio nudo non vediamo, in fondo i bicchieri sono lavati, non igienizzati e purificati. Il calice deve essere  perfettamente asciutto.  Per apprezzare il perlage è necessario  aprire nel modo giusto la bottiglia, ovvero inclinarla leggermente e aprirla in modo delicato, insomma far saltare il tappo in aria può essere scenografico, ma non può essere considerata la tecnica migliore per aprire uno spumante.

Guarda le bollicine e scopri cosa bevi

Il perlage fitto denota una spumante che può essere definito di elevata qualità, deve formarsi una vera e propria catenella di bollicine che si muovono nel bicchiere verso l’alto in modo regolare, più la fila è dritta maggiore è la qualità. Se le bollicine sono imprecise e lente lo spumante non è di buona qualità. Per scoprire i segreti delle bollicine è importante anche guardare la loro dimensione. Affinché uno spumante possa essere definito di eccellente qualità devono essere piccolissime. Nel caso di bollicine di media dimensione, per fare un esempio si può prendere la capocchia di uno spillo, lo spumante può essere considerato di buona qualità. Bollicine più grandi denotano spumanti di modesta qualità.

Autore: Vino veritas

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