Il Moscato d’Asti per gli amanti della dolcezza

Un classico della tradizione enologica italiana è il Moscato d’Asti:  un vino bianco frizzante che grazie alla sua dolcezza solitamente accompagna il dessert.

Come nasce il Moscato d’Asti

Tutti lo abbiamo bevuto, magari al termine di un ricevimento, oppure lo abbiamo ricevuto come regalo a Natale e quasi tutti lo abbiamo apprezzato per la sua dolcezza, ma il Moscato d’Asti deve in primo luogo essere distinto dallo spumante d’Asti, in realtà il percorso inizialmente è uguale, ma dopo aver formato il mosto le strade si separano e nascono due prodotti distinti. Il Moscato d’Asti , di cui parliamo qui, rispetto allo spumante ha una minore frizzantezza, ricordiamo che un vino viene definito spumante quando la pressione supera i 3 bar. Un vino bianco frizzante per essere definito Moscato d’Asti deve seguire il disciplinare previsto per il DOCG, viene ottenuto da uve Moscato Bianco coltivate in Piemonte, le stesse sono vendemmiate a metà settembre, ovviamente le condizioni climatiche specifiche di un’annata possono ritardare o anticipare leggermente la vendemmia. Una volta ottenuto il mosto, lo stesso viene ripulito da tutte le particelle sospese attraverso diverse filtrazioni. A questo punto per evitare l’inizio di fermentazioni indesiderate la temperatura viene abbassata fino a 0°C. Solo quando tutto è perfetto inizia la fermentazione e il mosto viene riportato a 18°C, la fermentazione avviene sempre a temperatura controllata. Quando il mosto arriva a 4,5°- 5,5°gradi di alcool la fermentazione viene di nuovo bloccata attraverso la refrigerazione, si procede di nuovo alla filtrazione e si passa all’imbottigliamento. In questo modo non vi sono lieviti residui in bottiglia che potrebbero dar luogo a una nuova fermentazione. Si ottiene così un vino dolce e allo stesso tempo con una gradazione alcolica bassa.

Come servire un Moscato d’Asti

Il Moscato d’Asti è un vino bianco frizzante di colore giallo paglierino, è caratterizzato da un perlage raffinato che porta a definirlo anche un vino vivace. Al naso ha un profumo floreale ma esprime al massimo le sue note caratteriali al gusto. Si tratta infatti di un vino dolce ma non stucchevole, una vera e propria armonia di note fruttate di pesca, albicocca, limone a cui si aggiungono note floreali di fiore d’arancio, glicine, tiglio, il sapore è delicato e fresco e grazie alla sua naturale e leggera effervescenza riesce a donare emozioni uniche. Rende al meglio le sue caratteristiche se servito con il dessert, in questo caso gli abbinamenti sono molteplici perché è perfetto con dolci a base di pasta frolla, ma anche con la pasticceria fresca, con torte a base di frutta. Il Moscato d’Asti è spesso abbinato ai regali di Natale perché si sposa bene anche ai tipici dolci natalizi come pandoro e panettone. Proprio la facilità di abbinamento lo rende un vino molto conosciuto. Solitamente non viene servito con i piatti salati, ma qui una piccola curiosità deve essere menzionata, infatti i contadini erano soliti accompagnare la merenda salata con il Moscato d’Asti. Questo perché l’anidride carbonica presente nelle bollicine aiuta a sgrassare la bocca e quindi rende questo vino bianco frizzante adatto ai cibi grassi come salumi e formaggi. La temperatura di servizio ideale è compresa tra 6-8°C. Il calice in cui servirlo è la coppa.

Autore: Vino veritas

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