Il vino è una delle eccellenze italiane che viene esportata in tutto il mondo. Questo grazie alle tante varietà di uve e alla sapienza dei viticoltori che riescono a realizzare vini di elevata qualità, simbolo del saper vivere italiano. A questo punto si può tracciare il risultato della vendemmia 2018 e i primi dati sono davvero incoraggianti.
Aumenta la produzione di uve in Italia
Secondo Coldiretti la produzione di uve in Italia nel 2018 è il 15% superiore rispetto a quella del 2017, ciò a livello nazionale. Il dato è confortante, ma è bene ricordare che l’anno 2017 ha purtroppo segnato un record negativo per le quantità prodotte. Allo stesso tempo c’è di cosa essere felici perché questo incremento consente all’Italia di mantenere la leadership mondiale nonostante Francia e Spagna stiano aumentando le loro produzioni. A ciò si aggiunge anche l’aumento della domanda dall’estero, infatti i vini italiani vedono un aumento delle richieste dagli Stati Uniti (3,7%) e dalla Germania ( 3,6%). Lascia particolarmente soddisfatti anche l’aumento delle richieste dalla Francia, storico rivale nella produzione di vini di eccellenza. Al primo posto per quantità prodotte si pone la regione Puglia, seguita dal Veneto, dall’Emilia Romagna e dalla Sicilia. Queste regioni da sole coprono il 65% della produzione italiana e si tratta di zone a forte vocazione enologica e proprio per questo i vini prodotti sano di qualità.
Buone prospettive per la qualità dei vini
Le buone notizie non finiscono qui, infatti appare del tutto evidente che la quantità non è andata a ledere la qualità, infatti si ha già sufficiente certezza che i vini prodotti, sia i giovani, sia quelli da invecchiare, saranno di eccellente qualità. A rendere la vendemmia 2018 particolarmente eccellente è stato il clima, infatti nell’ultimo periodo prima della vendemmia il clima è stato benevolo con caldo asciutto di giorno e temperatura basse di notte. Il sole ha consentito di raccogliere uve sane. Anche se questa è una descrizione sommaria che può comunque avere delle variazioni rispetto ai luoghi di raccolta e tipologie di uva, in linea di massima i vini prodotti nel 2018 saranno meno alcolici rispetto agli anni precedenti perché la quantità di zuccheri è inferiore. Anche l’acidità del vino è inferiore alla norma, ad influire su tali caratteristiche sono state le condizioni climatiche variabili con un febbraio molto piovoso e un’estate che ha alternato periodi di intensa piovosità a periodi con temperature molto elevate. Il quadro aromatico è però interessante anche se per ora la degustazione è limitata ai vini novelli che offrono solo una visione parziale.
Le eccellenze d’Italia della vendemmia 2018
Tra i produttori particolarmente soddisfatti vi sono quelli del Consorzio Vino Chianti che, a differenza degli altri produttori italiani, dichiarano un calo di produzione a causa della siccità, delle numerose gelate primaverili e degli ungulati che danneggiano i vigneti. Nonostante questo la produzione è di eccellente qualità. Particolarmente soddisfatti anche i produttori piemontesi, per loro la vendemmia 2018 è stata la migliore dall’avvento del nuovo millennio. Qui l’aumento di produzione è arrivato al 30%, ma soprattutto ha stupito la qualità del vino Nebbiolo di Langhe, ottimi risultati anche per il Barbera.