Il Lambrusco è da sempre considerato un vino ideale da bere quotidianamente a tavola, ma può ogni volta sorprendere grazie alla cultura enologica dei produttori italiani che riescono ad esaltare ogni vino.
I “Lambrusco”
Il Lambrusco è un vino emiliano frizzante tra i più conosciuti al mondo ed è anche uno dei più competitivi sul mercato. Nonostante l’apparente semplicità, si tratta di un vino abbastanza complesso a cominciare dalle uve che possono essere usate, infatti il disciplinare prevede che si possano usare ben 12 tipologie, tra cui Grasparossa, Marani, Sorbara, Salamino, Maestri, Oliva, Viadanese, Foglia Frastagliata, Montericco. La complessità deriva dal fatto che vino sono bel 6 denominazioni DOC a cui si aggiungono delle IGT, IGP. Le 6 denominazioni DOC sono: il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, il Lambrusco di Modena, il Lambrusco Reggiano DOC e il Lambrusco DOC di Scandiano e di Canossa. Per ognuno di questi vini vi è un disciplinare di riferimento. Proprio questa varietà rende molto complesso parlare in modo sintetico di questo prodotto.
Come si ottiene il Lambrusco
Il Lambrusco è un vino che non ha un gradazione alcolica elevata, in genere tra 9°C e 12°C, per ottenere questo risultato è necessario raccogliere le uve in modo tempestivo per evitare che la percentuale zuccherina, che determina il grado alcolico, sia eccessivamente alta. La produzione del vino solitamente avviene con il metodo Charmat. L’uva viene raccolta e pigiata, una volta ottenuto il vino base, lo stesso viene trasferito in recipienti di acciaio pressurizzati e chiusi, qui vengono introdotti lieviti naturali che contribuiscono alla rifermentazione del vino. Al termine di questo processo viene filtrato e portato a bassa temperatura. Si esegue, infine, un ulteriore filtraggio per eliminare l’acido tartarico depositato. Ora il vino deve essere imbottigliato, anche questa fase del lavoro è particolarmente delicata in quanto si rischia di perdere l’anidride carbonica presente in modo naturale nel vino e che conferisce la delicata frizzantezza e la spuma del Lambrusco.
Come servire il Lambrusco
Il Lambrusco è un vino frizzate rosso che si adatta perfettamente alla cucina emiliana, ad esempio antipasti a base di salumi, in particolari quelli di Parma, ragù alla bolognese, lasagne al forno, preparazioni a base di carne a lunga cottura, salumi, formaggi, tortellini ripieni, cotechino. Può essere scelto per accompagnare il dolce anche se è bene limitare la scelta alla pasticceria secca, proprio per queste caratteristiche può essere definito un “vino a tutto pasto“. Non solo, sempre più spesso il Lambrusco è protagonista assoluto in fast food, sushi bar e ristoranti etnici. Il Lambrusco non deve essere portato in tavola a temperature troppo basse, anche se si tratta di un vino frizzante, l’ideale è tra 14-16°C. Per quanto invece riguarda il calice dovrebbe essere scelto il Riedel, calice pensato proprio per esaltare l’aromaticità, frizzantezza e spuma di questo vino. Il Riedel tende ad avere un apice leggermente più stretto rispetto alla parte inferiore, in questo modo cattura tutta l’aromaticità contenuta nelle bollicine e la spinge al naso. In alternativa si può servire con il classico tulipano.