Morbidi al palato, seducenti, inebrianti, perfetti da sorseggiare lentamente, sono i vini liquorosi che pian piano stanno diventando protagonisti dei momenti di relax. Molti li confondono con i vini passiti, ma in realtà sono in errore: i vini liquorosi sono una realtà a se stante e hanno un processo di lavorazione completamente diverso. Ecco cosa sono i vini liquorosi.
Come si prepara il vino liquoroso
I vini liquorosi hanno un gusto deciso ed intenso, possono essere definiti a metà strada tra un vino e un liquore, ma hanno le caratteristiche soprattutto di quest’ ultimo. Affascinanti ed enigmatici, il più conosciuto dei vini liquorosi è lo Sherry, da non confondere con lo Cherry alla ciliegia, ma vi sono anche il Porto e il Marsala. Per avere un vino liquoroso è necessario partire da una base: cioè un vino con almeno 12°C di alcool per arrivare ad avere un liquore che ha un range di grado alcolico tra 15°C e 22°C. La concentrazione di zuccheri invece deve essere superiore a 50 gr per litro, solo per i vini secchi si può optare per una concentrazione inferiore, ma che deve comunque superare i 40 gr per litro. I vini liquorosi sono anche definiti vini fortificati o vini alcolizzati perché vengono addizionati con Mistella, cioè un mosto con fermentazione bloccata a cui è stato aggiunto alcool o acquavite. Ovviamente il processo di alcolizzazione non va ad aumentare solo la gradazione alcolica, ma comporta tutta una serie di mutamenti aromatici, di colore e sapore. Anche per i vini liquorosi non è possibile generalizzare perché ne esistono diversi tipi. Si può però sottolineare che il colore varia, infatti è possibile trovare prodotti di colore giallo paglierino, topazio oppure colori più scuri, molto dipende dal vino di partenza utilizzato. Anche per quanto riguarda le note olfattive vi possono essere delle differenze, infatti si va dalla frutta secca che spesso predomina, alle note agrumate e speziate. In bocca il vino liquoroso ha una consistenza vellutata.
Come servire un vino liquoroso
I vini liquorosi proprio per il loro elevato grado alcolico possono essere lasciati invecchiare, per essi non è prevista una scadenza, è possibile sorseggiare un Malaga invecchiato oltre 50 anni. La loro nascita è dovuta proprio a questa caratteristica, infatti, sono stati elaborati per portarli nel lunghi viaggi in nave. Deve essere sottolineato che in Italia non vi è una particolare tradizione di vini liquorosi, produzione che invece eccelle in Inghilterra e Spagna. In Italia tra più conosciuti c’è il Marsala che iniziò ad essere commercializzato in tutto il mondo nel 1773. Si tratta di uno dei pochi vini il cui metodo di produzione è previsto in una legge, la 851 del 1984, questa prevede che possa essere prodotto solo nella zona del trapanese escluse le aree Alcamo, Pantelleria e le Egadi. In Andalusia il prodotto tipico a cui si è accennato in precedenza è lo Sherry, questo è preparato con uve Palomino a bacca rossa. I vini liquorosi devono essere serviti a una temperatura di 12-14°C in un classico calice da liquore, deve quindi essere sorseggiato. Per quanto riguarda l’uso può essere considerato un vino da meditazione per distinguerlo dai vini da pasteggio.