Il Passito di Noto è un vino liquoroso perfetto per chi ama sentire in ogni sorso il duro lavoro fatto per realizzare un vino che può essere definito poesia. Ecco come nasce un vino d’eccellenza delle terre siciliane.
Le uve Moscato
Il Passito di Noto si ricava da uve Moscato, ma il segreto non è solo nelle uve che devono essere raccolte a piena maturazione, cioè quando il livello zuccherino è alto, ma dalla lavorazione che richiede impegno e ottima conoscenza delle uve. Il Moscato è un vitigno a bacca bianca può essere usato per realizzare diverse tipologie di vino, tra cui anche lo spumante, è un uva molto aromatica e il vitigno si adatta bene a tantissimi territori, proprio per questo l’Italia ha un’eccellente produzione. Il nome deriva dal fatto che in quest’uva predomina il sentore di muschio.
Come nasce il Passito di Noto
Il Passito di Noto nasce da uve coltivate in Sicilia, nell’omonima zona. La vendemmia di solito avviene a fine agosto e questo per i coltivatori è di sicuro un vantaggio perché le piogge settembrine potrebbero rovinare le uve, infatti solo grappoli e acini integri consentono di ricavare un buon vino in quanto un acino rotto marcisce e difficilmente sopporta il processo di appassimento. Le uve una volta raccolte vengono sistemate in piccole cassette da 5 kg, molto importante questo dettaglio perché i grappoli devono prendere aria e non devono “subire” il peso di altri grappoli in quanto potrebbero rompersi gli acini. Dopo aver perso almeno metà del loro peso, di solito dopo 40 giorni, le uve possono essere pigiate, si estrae così un prodotto dall’elevato grado zuccherino: una vera prelibatezza. Il mosto ottenuto fermenta a basse temperature, 18°C, e così lentamente si attivano i processi chimici che portano alla trasformazione degli zuccheri in alcool. La fermentazione dura circa 40 giorni e l’imbottigliamento di solito si esegue a marzo. A questo punto può iniziare il lungo periodo di invecchiamento. Il disciplinare approvato con DPR del 1974 prevede per il Passito DOC una gradazione superiore a 21°C, mentre le uve devono essere coltivate in provincia di Siracusa e in particolare nelle zone di Noto, Avola, Pachino e Rosolini. Si tratta quindi di una produzione di eccellenza. Tra i più conosciuti vi è il Passito di Noto Planeta.
Come degustare il Passito di Noto
Alla vista il Passito di Noto è di colore giallo oro brillante con riflessi paglierini. Al naso esprime note fruttate di albicocca, mela cotogna, papaya, a queste si aggiungono le note floreali della rosa e del gelsomino. Un vino fresco, in bocca è dolce e carnoso. Il Passito di Noto è un vino da sempre considerato da dessert, può essere servito con i dolci tipici della regione Sicilia, come la cassata siciliana, ma anche il torrone realizzato con frutta secca coltivata ai piedi dell’Etna e miele. Oltre la tradizione siciliana può essere gustato come vino da meditazione con dolci della pasticceria secca. La temperatura di servizio ideale è 12-14°C. Il calice ideale è di piccole dimensioni.